martedì 12 luglio 2016

Alla ricerca di Moby Dick

Si torna a navigare tra le pagine di una nuova lettura. Questa volta ho scelto Moby Dick, un classico tra i classici. Lo avevo iniziato molto tempo fa e mai portato a termine. Questa volta non ho scuse, mi imbarco sulla Pequod insieme al capitano Ahab e mi metto alla ricerca di Moby Dick, la balena bianca. 


Note di copertina

Nel febbraio del 1850 Herman Melville si accingeva a scrivere l'ennesimo libro ispirato alle sue avventure nei Mari del Sud. A luglio l'opera era quasi finita e Melville si recò per riposarsi nel Massachusset, dove conobbe Nathaniel Hawthorne. L'incontro con il celebre collega, sottile indagatore del male annidato nell'animo umano, e la profonda meditazione delle tragedie shakespeariane spinsero Melville a modificare profondamente l'impianto originario del testo. Nacque così Moby Dick, uno dei grandi capolavori della lettera americana, pubblicato a Londra e New York nell'autunno del 1851. In queste pagine Melville supera i moduli picareschi, satirici e avventurosi delle opere precedenti e approda al mondo grandioso dell'epopea: Moby Dick è infatti un libro in cui il mare, ricco di echi biblici e omerici, diventa il regno dei mostri, del terrore, dell'inconoscibile. Contro tutto ciò combatte il Capitano Ahab, nella sua lotta ostinata e titanica con la Balena Bianca, oscura e insondabile energia che sfida l'uomo dal cuore stesso del cosmo. Come scrive Fernanda Pivano nell'Introduzione a questo volume, <La poesia del libro è fatta di atmosfere sospese, di ritorni tematici, di ambivalenze figurative che aggiungono al reale un alone di mistero in cui si esprime la mitica tensione della lotta>.

Traduzione di Cesarina Minoli
Revisione e note di Massimo Bacigalupo

 

12: Tolstòj - Guerra e pace



Non è stato facile, è stata un'esperienza lunghissima ma alla fine eccomi qui, al termine di questa colossale lettura che per mesi e mesi mi ha tenuto compagnia. Ora, elaborare un recensione per questo libro non sarà certo facile, ci sarebbe veramente troppo da dire e personalmente quasi non mi sento degno di esprimere un giudizio per questa importante opera. Iniziamo col dire che, portatata a termine, mi ha dato un senso di appagamento non indifferente, mi sono sentito davvero orgoglioso di aver finito di leggere questa opera che per troppo tempo aspettava pazientemente sullo scaffale della mia libreria.
Ora vorrei cercare di dare un ordine a questa mia personale opinione su Guerra e pace e vorrei iniziare con una riflessione che ho avuto mentre leggevo e mi appassionavo alle vicende dei protagonisti di questo romanzo. Pensavo alla differenza che passa tra le persone che vivevano allora e a noi. Guerra e pace è stato pubblicato per la prima volta sulla rista Russkij Vestnik tra il 1865 ed il 1869 e come tutti i romanzi di appendice usciva a puntate una volta alla settimana quasi come fosse una puntata di una soap opera che mandano in onda una volta alla settimana. Mi fa molto riflettere di per se questa cosa e se in un primo momento tralasciamo i contenuti di ciò che usciva un tempo e i contenuti di adesso (mentre leggevo pensavo spesso a Beautiful e ci tengo a specificare che non mi permetterei mai di paragonare Guerra e pace a Beautiful, penso che Toltoj friggerebbe nella tomba se lo venisse a sapere) penso che la voglia di raccontare storie ci sia sempre stata e non morirà mai. Ora però, se penso ai contenuti, mi scende una grande amarezza. Oggi come oggi è difficile trovare quella profondità di contenuti che c'erano un tempo. Ora si spettacolarizza e si legge sempre meno, prima si leggeva di più ed i contenuti erano ricchi di valori e nei testi si denotava la passione dell'autore per dei temi a lui cari come la vita, la morte, la politica, la storia, la società, l'uguaglianza, la giustizia, ecc. Non dico che oggi come oggi non ci siano più questi valori, sarei un ipocrita, ma sono certo la ricerca di questi valori nei romanzi odierni o nelle soap opere (vedi Beautiful) sia molto più difficile. La ricchezza di contenuti di un romanzo come Guerra e Pace spazia in tantissime direzioni, dalla filosofia sulla condizione umana alla politica, dalla frivolezza della borghesia al senso della vita, dall'amore all'odio, dalla guerra alla pace. Leggere guerra e pace significa entrare in contatto con un patrimonio dell'umanità, è una lettura fondamentale che almeno una volta nella vita vada fatta. Mi ha arricchito di tante esperienze di vita diverse. I libri servono a questo e l'autore è sicuramente riuscito nel suo intento. Non nego che ci siano parti che scorrono con una lentezza infinita, ma anche quelle in un certo senso ci arricchiscono e ci insegnano qualcosa. Questo romanzo, ma come quasi tutti del resto, ha i suoi alti e i suoi bassi. Ma quando sono arrivato alla fine, la soddisfazione che mi ha lasciato questa lettura era tantissima. Di tutte le ore, i giorni e i mesi che gli ho dedicato, arrivato all'ultima riga, sono stato ripagato di tutto il tempo speso con una gioia e soddisfazione incalcolabile. Ad ora solo un altro libro mi ha regalato la stesso livello di emozione. Ma qui parliamo del mio preferito e non voglio andare fuori tema. Guerra e pace mi ha davvero lasciato tanto, non sono sicuramente la stessa persona di quando l'avevo iniziato. Sono molto grato all'autore per averci lasciato un capolavoro di quasta levatura. Ritengo che sia imparagonabile a qualsiasi romanzo contemporaneo. Questa è una lettura che sento davvero di consigliare col cuore, non bisogna lasciarsi scoraggiare dalla lunghezza e dalla mole dell'opera. Il tempo speso è tutto di guadagnato. Ci sono parti che scorrono lente ma altre che vi terranno incollati alle pagine fino a notte fonda. Con me è stato così.






Risveglio

Il suono della sveglia ti entra nella testa ancora ti rifiuti di svegliarti.  Lo senti arrivare da lontano  inesorabile ti penetra dentro il...