giovedì 27 febbraio 2014

07: Marcel Proust - Alla ricerca del tempo perduto Vol.II - All'ombra delle fanciulle in fiore

E' stato arduo ma alla fine ci sono riuscito, ho portato a termine All'ombra delle fanciulle in fiore...


Leggere un libro è un modo per evadere dalla realtà. In quei momenti ci isoliamo completamente dal resto del mondo per entrare a far parte di un universo parallelo fatto di parole scritte che man mano sfumano per diventare immagini, suoni, odori, emozioni...
Leggere la ricerca non è facile, ci vuole pazienza e costanza. Si ha l'impressione di essere travolti da un vortice di emozioni, pensieri. Si viene catturati da un flusso di coscienza al quale ci sentiamo sopraffatti e ci chiediamo come una persona sia riuscita a frammentare in maniera tanto frastagliata e minuziosa, l'animo umano. Proust, per quanto il suo stile sia formato da periodi lunghi, con la completa assenza di capitoli e il flusso continuo dei suoi pensieri, possano farci perdere i fili conduttori che legano la storia, non possiamo fare a meno di vedere dove ci portano. Fin dove possa spingersi l'animo umano.
Il libro si presenta diviso in due parti, la prima Intorno a Madame Swann in cui abbiamo una prima infanzia di Marcel vissuta tra i salotti profumati di Madame Swann vivendo quello che è stato il suo primo amore tormentato per la piccola Gilberte. La seconda parte Nomi dei paesi: il paese è ambientata in una cittadina di mare, Balbec e gli eventi ruotano intorno a questa figura che appare come un quadro, delle fanciulle che Marcel ha desiderio di conoscere, in particolare facciamo la conoscenza di Albertine. In questo romanzo vediamo una maturazione sentimentale del protagonista e una cultura artistica che si va man mano sviluppandosi con nuove idee e concetti, grazie ad incontri con artisti e scrittori come Elstir e Bergotte, abilmente tratteggiati da Proust nel corso della ricerca.
Spesso mi è sembrato, più che leggere un romanzo, di studiare un trattato di psicologia. Questo non è prettamente un difetto, ma riconosco che è un ostacolo perché rende questa lettura non adatta a tutti. Ma forse l'autore voleva proprio questo, rendere i suoi scritti adatti solo a chi ha una sensibilità tale da saperli apprezzare. La mia personale opinione al riguardo sembra avere due facce opposte della stessa medaglia. Ossia, se da un lato i pensieri di Proust mi hanno faticare non poco ad essere portati a termine (e mancano ancora cinque romanzi), dall'altro non posso far altro che riconoscerne la magnificenza e la grandezza. La passione, con cui questo scrittore ha scomposto l'animo umano, la maestria con la quale l'abbia reso così vivido attraverso la scrittura, rende Proust uno dei più grandi Immortali nella storia della letteratura.

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